Gli effetti sul Forex trading dell’annuncio USA su interruzione del quantitative easing

Scritto da Egidio Lori on . Postato in Notizie

Il Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha recentemente illustrato un programma di interruzione del quantitative easing. Se il consistente piano di acquisto di titoli di Stato posto in essere da parte della Banca Centrale statunitense ha consentito sinora di immettere sul mercato cospicue dosi di liquidità e di fungere da stimolo per la crescita oltreoceano, ci si chiede ora quali siano le implicazioni di questo cambio di direzione. Quali prospettive si delineano? Riuscirà l’economia americana a camminare facendo principalmente leva sulle proprie forze? Quali saranno le ripercussioni sul Vecchio Continente? E soprattutto quali saranno gli effetti sul forex trading dell’interruzione del quantitative easing?

Guardando ad uno scenario di breve periodo, chi ha acquistato dollari ha potuto rivenderli ad un prezzo significativamente superiore, sfruttando l’euforia di Wall Street e la lusinghiera performance del dollaro in seguito alle dichiarazioni del presidente della Fed. Lo stesso non può dirsi a proposito dell’euro, visto che le borse europee hanno lasciato sul campo significative perdite sulla scia del crollo delle borse asiatiche e, soprattutto, nel timore che l’inversione di rotta da parte della Banca Centrale Usa possa determinare, dietro il pressing esercitato dal Fondo monetario Internazionale, anche in Europa un rallentamento o persino una interruzione nell’acquisto delle obbligazioni statali da parte di Francoforte.

Ampliando l’angolo visuale al medio e lungo periodo, si può ragionevolmente prevedere che la decisione della Federal Reserve, unitamente ai dati relativi alle previsioni di crescita e ad altri indicatori macroeconomici, gioverà al biglietto verde sotto il profilo di un costante apprezzamento sul mercato forex. Più difficile risulta prospettare nell’Unione Europea un allentamento nella politica di sostegno, alla luce delle dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale Europea sulla coerenza tra il mandato della Bce e le misure anti-spread, con particolare riferimento all’acquisto illimitato di titoli di Stato. Altrettanto arduo è fare previsioni su un ulteriore taglio del costo del denaro, che, laddove posto in essere, costituirebbe comunque un segnale forte al mercato forex.