Yen

Lo Yen, contraddistinto della sigla JPY e dal simbolo ¥, è la moneta ufficiale del Giappone.

Questa valuta entrò in circolazione nel 1871, grazie alla riforma economica attuata nell’era Meiji che, con l’introduzione del sistema decimale, sollevò il Giappone da un complesso sistema monetario. Lo Yen venne legato all’argento, precisamente il suo valore fu fissato in 0,78 once Troy (31.1034768 grammi), e all’oro, corrispondente a 1,5 grammi. A causa della svalutazione dell’argento del 1873, lo Yen vide scendere drasticamente la sua quotazione rispetto al Dollaro canadese e al Dollaro statunitense fino all’introduzione del Gold standard, il regime aureo. Dal 1897, anno in cui il Giappone adottò il Gold exchange standard e il conseguente congelamento del rapporto di valore fra le valute, lo Yen fu quotato e fissato a 0,5 Dollari USA.

Lo Yen vide ulteriormente perdere il suo valore a ridosso della seconda guerra mondiale e, dopo un periodo di forte instabilità, entrarono in vigore gli Accordi di Bretton Woods, introdotti appositamente per stabilizzare i cambi fra le monete e legarli al valore del Dollaro statunitense. Dal 1949, dunque, si stabilì che ad un Dollaro USA dovevano corrispondere 360 Yen. Questo tasso di cambio fu mantenuto fino al 1971, quando gli Stati Uniti decisero di abbandonare il Gold Standard, che era stato un elemento fondante degli accordi di Bretton Woods, e imposero una sovrattassa del 10% su tutte le importazioni. Questo atteggiamento provocò una rivoluzione conducendo il sistema monetario verso i tassi di cambio flessibili, attuati a partire dal 1973. Da questo momento il valore della divisa giapponese continuò a fluttuare, attestandosi nel tempo (soprattutto dopo gli accordi di Plaza, tesi a rivalutare lo Yen nei confronti del dollaro) fra le più importanti valute mondiali. Ed è proprio per il suo valore che lo Yen è utilizzato anche come moneta di riserva dopo il dollaro USA, l’Euro e la Sterlina britannica.

È opportuno sottolineare la relazione che implicitamente si crea fra lo Yen e il prezzo del greggio. Il Giappone è noto importatore di materie prime, specialmente di petrolio. Un rincaro del greggio può dunque danneggiare l’economia nipponica e deprimere la sua valuta, portandola ad una svalutazione nei confronti del Dollaro Statunitense.