Fiscal cliff evitato: gli effetti sul Forex
L’accordo raggiunto nei palazzi del senato e della camera statunitense ha permesso di evitare l’adozione del Fiscal Cliff e con esso i tagli alla spesa pubblica e l’aumento della pressione fiscale prevista per l’inizio del 2013. Il provvedimento che, secondo molti analisti, avrebbe messo in grave difficoltà l’economia USA e trascinato con sé altri Paesi è stato accantonato, almeno per ora, e ciò ha dato nuova linfa ai mercati di tutto il mondo, compreso il Currency Market.
Particolare giovamento, com’era del resto prevedibile, l’ha avuto il dollaro, la moneta statunitense nei primi giorni di gennaio ha infatti guadagnato terreno su tutte le altre valute. L’Euro, nei confronti del dollaro Usa, ha raggiunto la quota piuttosto elevata di 1.329; mentre la sterlina ha sfiorato il valore di 1.600 rispetto alla divisa USA. Un discorso a parte merita l’andamento della coppia di valute Usd/Jpy che ha visto il dollaro scambiato per 87,23 yen comunque in linea con la tendenza del periodo. Di contro c’è stato anche un consolidamento della moneta dell’UE che si è vista imporre sia nei confronti della sterlina britannica, il cui scambio è stato fissato a 0,8136, sia riguardo allo Yen raggiungendo la quota 115,77.
Tuttavia dopo un avvio scintillante per il dollaro, i mercati hanno evidenziato già dopo pochi giorni un riassorbimento degli effetti scaturiti dalla mancata adozione del fiscal cliff con Euro e Sterlina che recuperavano terreno. L’entusiasmo sembrava durato poco, ma il dollaro è tornato subito a rafforzarsi. Ora a gettare nuove preoccupazioni sulle scelte di Obama si è messa anche l’agenzia di rating Moody’s che auspica altri repentini provvedimenti. È facile comprendere come questa situazione favorirà nuove interessanti speculazioni nel Forex.