Storia del Forex
Il mercato valutario, per quanto la sua esistenza oggi possa sembrarci ovvia, ha una origine recente: alla sua nascita, infatti, contribuirono vari avvenimenti temporalmente lontani fra loro in grado di interessare non solo l’economia, ma, prima ancora, lo sviluppo della nostra civiltà. Del resto, se ora basta un pc e una connessione internet per entrare, comodamente da casa, nel mondo del Forex, anticamente nemmeno esisteva la moneta.
Un commercio unicamente fondato sul baratto limitava la produzione e la commercializzazione di beni e manufatti, in quanto lo scambio diretto fra i produttori non era sempre possibile e v’era l’incombenza di coinvolgere più contraenti per concludere l’affare. Oltre a ciò, in assenza di una moneta, nessuna forma di risparmio era possibile.
La tradizione attribuisce a Creso, re di Lidia, l’introduzione della moneta, siamo intorno al VII secolo a.C. Le monete che si diffusero progressivamente nel Mediterraneo avranno un valore riconosciuto da tutti, perché fatte di elementi preziosi come l’oro e l’argento o di leghe come l’elettro o il bronzo. Dalla civiltà greca a quella persiana il sistema monetario è arrivano immutato fino al Medioevo, quando nasce l’esigenza di evitare che il valore della moneta equivalga al valore del metallo di cui è composta, ciò è dovuto alle spese sostenute dalla zecca per la coniazione e per il signoraggio. Inoltre, per scongiurare il pericolo che una Nazione fosse in balia del metallo prezioso posseduto o che era in grado di recuperare dai propri giacimenti, si concepì una valuta slegata dal suo valore materiale: la banconota.
Tuttavia, per impedire che i governanti delle Nazioni intervenissero arbitrariamente svalutando la propria moneta e dando il via all’inflazione, venne introdotto, nel 1876, il Gold standard che imponeva l’utilizzo dell’oro come base di ogni valuta. Ma questo provvedimento limitava l’offerta di moneta nel Paese con un conseguente innalzamento dei tassi. Non è difficile pensare come ciò potesse causare una frenata nell’attività economica fino alla recessione. La recessione a sua volta avrebbe portato ad un sostanziale abbassamento dei prezzi dei beni di consumo che, a questo punto, diventavano interessanti per altri Paesi, portando così un flusso di oro in entrata con una crescente offerta della moneta, fino alla caduta del tasso d’interesse e al consolidamento dell’economia. L’alternanza di recessioni e boom economici caratterizzò così l’andamento economico di molte Nazioni fino alla scoppio della Prima guerra mondiale che bloccò il libero flusso di scambi e quindi dell’oro.
Dopo la Grande Guerra, nel 1944 venne stabilito un accordo internazionale, noto come Bretton Woods Agreement, grazie al quale si volle impedire ogni speculazione nei mercati valutari. Si resero perciò stabili le valute di tutto il mondo: evitando l’uscita dei capitali dalle diverse Nazioni e fissando un tasso di scambio fra il dollaro e le altre valute, si determinò anche il valore del dollaro in relazione all’oro. Alle Nazioni fu poi proibito di svalutare la propria moneta oltre il 10%. Ma il commercio, nel dopoguerra, trovò modo di espandersi rapidamente, anche per la ricostruzione delle nazioni duramente colpite dal conflitto, portando ad enormi spostamenti di capitali. Ciò destabilizzò i tassi di cambio fissati negli accordi di Bretton Woods.
La svolta avvenne nel 1976, anno dal quale è possibile parlare di un mercato Forex, quando vennero introdotti nel mercato monetario i tassi di cambio fluttuanti e con essi vennero meno gli accordi di Bretton Woods. Nel giro di un paio di anni le valute appartenenti ai Paesi maggiormente industrializzati segnarono un andamento altalenante nel quale si inserirono nuovi espedienti finanziari, spesso escogitati da speculatori, che approfittarono del libero scambio in un mercato valutario assolutamente privo di regole. Anche l’innovazione tecnologica contribuì ad accelerare i movimenti di capitali: l’utilizzo del computer, a partire dagli anni Ottanta, infatti, permise scambi continui in un mercato che poteva finalmente coinvolgere vari continenti insieme.
È facile comprendere come il mercato, nato per la compravendita di beni, sia col tempo divenuto il luogo dove la maggior parte delle transazioni avviene per una forma di speculazione utilizzata da investitori che intendono guadagnare unicamente spostando denaro. Ora, i Broker possono operare all’interno del mercato Forex, ogni giorno, semplicemente grazie ad un pc e ad una connessione internet, attraverso i quali è possibile concludere operazioni in pochi secondi, muovendo enormi quantità di denaro.